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venerdì 2 novembre 2012

Bombe in Italia

In Europa sono presenti circa 200 bombe atomiche, un reperto della Guerra Fredda che però viene ancora mantenuto dalla Nato come arma di deterrenza. In Italia l’arsenale nucleare della Nato è depositato nelle basi di Aviano, provincia di Pordenone, e Ghedi, che si trova in provincia di Brescia. Nel nostro paese sono presenti una novantina di bombe secondo gli analisti, che possono essere trasportate dagli aerei statunitensi stazionati ad Aviano, oppure dai Tornado italiani che partono dalla base di Ghedi. L’Italia è vincolata a livello internazionale da trattati di non proliferazione delle armi atomiche, ma il nostro esercito rimane comunque attrezzato al loro utilizzo alla luce degli impegni Nato. In futuro gli analisti stimano una riduzione dell’arsenale atomico presente nella base di Ghedi, anche se il recente accordo rivelato da Berliner Zeitung non pare certo indirizzato in questo senso. Oltre all’Italia, in Europa ci sono altri quattro paesi che ospitano le bombe nucleari degli statunitensi. Germania, Paesi Bassi, Belgio e Turchia sono gli altri membri della Nato, escludendo ovviamente Gran Bretagna e Francia che dispongono di proprie testate atomiche. Nel corso degli ultimi anni l’arsenale nucleare della Nato è stato comunque ridotto considerevolmente, visto che sono state cancellate dai depositi europei circa 300 bombe, la maggior parte delle quali si trovava nelle basi di Ramstein, in Germania, e di Lakenheath nel Regno Unito

Le bombe sono depositate in diversi magazzini sotterranei, Weapons Storage Vaults , che si trovano all’interno delle basi Nato. Ogni magazzino può contenere al massimo quattro testate, e viene supervisionato da tecnici specialisti. Uno studio di esperti dell’aeronautica americana aveva però stimato nel 2008 che la sicurezza non era massima all’interno dei depositi europei. Nelle basi di Aviano e Ghedi ci sarebbero tre versioni delle bombe B-61 con una potenza massima oscillantedai 45 ai 107 kilotoni, cioè superioredi dieci volte all’atomica di Hiroshima. Questi ordigni atomici sarebbero impiegabili sugli F- 35 italiani anche se da tempo i missili hanno rimpiazzato i jet come vettori ottimali di armi atomiche. Nella Nato l’Italia rimane ancora uno dei pochi paesi attrezzato con le testate nucleari statunitensi. Il nostro paese fu scelto all’inizio della Guerra Fredda per il suo alto valore strategico, una presenza che però non è mai stata ripensata, anche perché finora è mancata la volontà politica italiana. Anche se nei paesi dove questa è presente, la Germania, l’esito del vertice Nato ha chiarito quanto sia difficile procedere al disarmo.

Il documento approvato a Chicago a maggio 2012 ritiene che un arsenale nucleare sia essenziale anche per i prossimi anni, nonostante l’assenza di uno stato “nemico” attrezzato con simili armi sul Vecchio Continente. “Le armi atomiche rimane un componente centrale della capacità di deterrenza e di difesa della Nato, accanto alla armi convenzionali ed allo scudo missilistico”, recita il punto numero 8 del paper approvato a Chicago. ” La valutazione ha evidenziato, che l’attuale arsenale atomico dell’Alleanza è appropriato ai criteri di una effettiva deterrenza ed un’efficace difesa”. Nonostante il disarmo nucleare fosse stato spesso evocato da Barack Obama, la presenza delle bombe atomiche sul Vecchio Continente rimane confermata.


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